Pensando ad un oggetto che rappresentasse un capolavoro
del tema dell’energia della guerra e ricercando nella fascia temporale in cui
il libro che sto analizzando si colloca, ossia quella della prima guerra
mondiale, subito mi è saltata all'occhio la cosiddetta “Grande Berta”: un arma dall'eccezionale energia.
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L/12 42cm Type M-Gerät 14 |
La Grande Berta è stata il secondo sviluppo di uno
dei più imponenti pezzi d’artiglieria utilizzato dall'esercito tedesco durante
la prima guerra mondiale. La costruzione, che venne affidata nel 1908 all'impero delle acciaierie Krupp,
si prefisse l’ambizioso obiettivo di costruire un arma capace di sfondare tre
metri di cemento armato e abbattere le torrette in acciaio delle fortificazioni
francesi.
Il prodotto, che ufficialmente si chiamava “ L/12
42cm Type M-Gerät 14” era un obice pesante dal peso di oltre 43 tonnellate che sparava
proiettili dal peso di 820kg ad una distanza di oltre 9km. La sua trasportabilità
però era molto limitate infatti, poteva essere trasportata soltanto su rotaie.
È per questo che successivamente ne venne sviluppata una nuova versione, l’”M42”, ossia la famosa M-Gerät L/12 Dicke Bertha (Grande Berta) che, entrata in servizio nel 1914, era più leggera del modello precedente e quindi offriva maggiore mobilità.
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"M42" La Grande Berta |
È per questo che successivamente ne venne sviluppata una nuova versione, l’”M42”, ossia la famosa M-Gerät L/12 Dicke Bertha (Grande Berta) che, entrata in servizio nel 1914, era più leggera del modello precedente e quindi offriva maggiore mobilità.
Il nome deriva da Bertha Krupp, figlia del potente
industriale tedesco, cui si aggiunge “grande” a causa dei proiettili di grosso
calibro che sparava (420mm) che del 1917 arrivarono a pesare 400kg.
Il sito <http://www.kaisersbunker.com/cc/cc16.htm> offre molte immagini storiche della costruzione e del montaggio della Grande Berta.

“Un forte rombo indusse Walter a guardare in direzione est. Non aveva mai visto il veicolo che si stava avvicinando, anche se ne aveva sentito parlare. Era un cannone che avanzava da solo, con una canna gigantesca e il meccanismo di sparo montato su un affusto a slitta dotato di un motore da cento cavalli. Era seguito da vicino da un camion massiccio, presumibilmente carico di munizioni altrettanto enormi. Dietro quelli giungevano un secondo e un terzo cannone.” (La caduta dei giganti - Pag790)
Fonti:
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